Sai che uno sport può incidere fortemente sul tuo sistema posturale? Prendiamo l’esempio delle discipline gravity (enduro, freeride e dh) della Mountain bike.
Il mondo del ciclismo fuori strada è uscito dalla nicchia, con una larga fetta della popolazione che sta approcciando a questa disciplina: ciò che pochi sanno è che si tratta di uno sport ALTAMENTE TECNICO, con una continua richiesta di movimenti e aggiustamenti mentre si pedala.
La posizione del ciclista è ad anca prevalentemente flessa (l’arto che spinge il pedale è semiflesso, flesso nel momento di recupero): questo atteggiamento incontra la resistenza della catena posteriore, la quale, fosse rigida rispetto alla posizione, può comportare una modifica delle fisiologiche curve della colonna vertebrale.
Il mondo gravity inoltre abbraccia molti movimenti laterali e rotatori in sella, rispetto a questa posizione (diremo che il piano sagittale, quello che abbraccia i movimenti avanti/indietro, verrà caricato dai piani frontale, destra/sinistra, e trasverso, con i movimenti rotatori, o viceversa): le richieste tecniche della disciplina richiedono quindi un dispendio importante a carico dei muscoli motori e stabilizzatori del gesto tecnico.
La stabilità della colonna vertebrale, unita a una maggior flessibilità del sistema ischiocrurale, garantirà una miglior spinta sui pedali e, soprattutto, un incremento della profondità dei movimenti con effetto positivo sull’equilibrio, in una disciplina dove quest’ultimo riflette un ruolo fondamentale, con i continui aggiustamenti e movimenti che il rider deve fare in sella (più riesco a basculare con il bacino rispetto a una posizione carpiata, maggiormente riuscirò a imprimere pressione sui pedali tenendo la bici ben salda a terra, maggior profondità avrò nella fase di atterraggio nei salti, guadagnando fluidità, velocità e stabilità).
Ecco perché è importante non solo una preparazione atletica di alto livello, ma anche tecnica e posturale, perché il tempo passato in sella può portare a fastidiosi dolori (vi è mai capitato di sentire dolore alle ginocchia, alla bassa schiena, ai gomiti, o crampi notturni vari?) una volta terminata l’attività.
Una preparazione verso questi sport ad alto impatto non può prescindere da questi elementi:
1: preparazione fisica con preparatore atletico
2: preparazione posturale con fisioterapista e chinesiologo
3: preparazione tecnica con maestro
4: parte nutrizionale e psicologica con nutrizionista e mental coach o psicologo
Conoscere il proprio sport e viverlo pienamente è un investimento sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita. Senza dolori o infortuni è ancora più piacevole!
Dott. Andrea Bartolucci, chinesiologo, posturologo, istruttore MTB, allenatore,
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